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autore
brano
 
Cicerone
Della divinazione, II, 11
 
originale
 
11 Quid? de officio num quis haruspicem consulit quem ad modum sit cum parentibus, cum fratribus, cum amicis vivendum, quem ad modum utendum pecunia, quem ad modum honor?, quem ad modum imperio? Ad sapientes haec, non ad divinos referri solent. Quid? quae a dialecticis aut physicis tractantur, num quid eorum divinari potest, unusne mundus sit an plures, quae sint initia rerum, ex quibus nascuntur omnia? Physicorum est ista prudente. Quomodo autem "mentientem", quem yeudo/menon vocant, dissolvas aut quem ad modum soriti resistas (quem, si necesse sit, Latino verbo liceat "acervalem" appellare; sed nihil opus est: ut enim ipsa "philosophia" et multa verba Graecorum, sic "sorites, satis Latino sermone tritus est), ergo haec quoque dialectici dicent, non divini. Quid? cum quaeritur qui sit optimus rei publicae status, quae leges, qui mores aut utiles aut inutiles, haruspicesne ex Etruria arcessentur an principes statuent et delecti viri periti rerum civilium?
 
traduzione
 
11 E ancora: c'? qualcuno che consulta un ar?spice su un dovere da compiere, quanto al modo di comportarsi coi genitori, coi fratelli, con gli amici, di usare il proprio denaro, di gestire una carica pubblica, di esercitare una funzione di comando? Per tali problemi ci si rivolge ai saggi, non agl'indovini. E ancora: tra gli argomenti che sono trattati dai dialettici o dai filosofi della natura - se vi sia un mondo solo o pi?, quali siano i primi principii dell'universo dai quali ogni cosa deriva -, ce n'? qualcuno che possa essere risolto mediante la divinazione? No, la competenza in codeste cose spetta ai filosofi della natura. Come, poi, tu possa confutare il sofisma del "mentitore", che in greco chiamano pseud?menos, o come possa controbattere il sor?te (che, se fosse necessario, si potrebbe chiamare in latino "acerv?le"; ma non ce n'? bisogno: come la parola stessa "filosofia" e molte altre tratte dal greco, cos? "sor?te" ? un termine divenuto abbastanza usuale in latino), anche queste cose, dunque, te le insegneranno i dialettici, non gli indovini. E poi? Quando si discute sulla migliore, costituzione politica, su quali leggi e quali usanze siano utili o inutili, si faranno venire dall'Etruria gli ar?spici, o la decisione spetter? a personaggi politici di alto grado e a uomini scelti, esperti di scienza dello Stato?
 

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